ORDINARIO DELLA S. MESSA
PARTE ISTRUTTIVA
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Preghiere ai piedi dell'Altare
Confíteor
Incensamento dell'Altare
Kyrie
Gloria
Epistola
Vangelo
Omelia
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I fedeli entrano in chiesa per tempo, per prepararsi spiritualmente ad
assistere ai Santi Misteri.
Si entra in chiesa abbigliati decorosamente, in rispetto del luogo sacro.
Le donne si còprano il capo (I Corinti, 11, 1-16)
Le núbili usano un velo bianco o chiaro, le maritate un velo nero o scuro.
Entrando in chiesa ci si inginocchia e ci si segna +
con l'acqua benedetta.
È un sacramentale che cancella i peccati veniali, mediante la contrizione che súscita
in noi.
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Il ministro, cioè colui che deve
servire la S. Messa, aiuta il Sacerdote a vestirsi in sacrestia, poi
prende il Messale e precede il sacerdote all'Altare; qui fa la
genuflessione insieme a lui, poi va a deporre il Messale sul legío, al
lato dell'Epístola, quindi va al lato del Vangelo, genuflettendo mentre
passa in mezzo all'Altare, e si inginocchia in piano.
Se il Sacerdote ha eseguito l'aspersione, si
spoglia del piviale e dà inizio alla S. Messa: recitando le preghiere
ai piedi dell'Altare. I fedeli si inginocchiano, si segnano + col Sacerdote e quindi dialogano con lui il Salmo 42. |
L'Introito fa parte del
Proprio della S. Messa (che qui non è riportato)
I fedeli, alternandosi col sacerdote, cantano in piedi la Litania e il Gloria, inchinandosi e segnandosi insieme al sacerdote |
La Colletta (composta da una
o piú orazioni) fa parte del Proprio della S. Messa (che qui non è
riportato)
I fedeli si siedono per ascoltare la lettura dell'Epistola. L'Epistola fa parte del Proprio della S. Messa (che qui non è riportato) |
(Sacerdos, positis super librum vel super altare manibus, ita ut palmae librum tangant, vel (ut placuerit) librum tenens, legit Epistolam intellegibili voce) Lectio Epistolae Beati… ……… M - Deo grátias. |
(Il sacerdote, poste le mani sul Messale, o sull'Altare, ma in modo che le palme tòcchino il Messale, oppure (se ritiene) tenendo il Messale, legge l'Epistola a voce alta) Lettura della Lettera del beato… ……… M - Rendiamo grazie a Dio. |
Dopo l'Epistola si recita o
si canta il Graduale (sostituito nel Tempo Pasquale dall'Alleluia),
seguito dall'Alleluia (sostituito dopo la Settuagesima dal Tratto),
si canta anche la Sequenza ove previsto dall'Ordo Officii. Ultimata la recita o il canto del Graduale e dell'Alleluia, il Sacerdote si accinge alla lettura o al canto del Vangelo. Se la S. Messa viene celebrata con l'assistenza del Diacono, è quest'ultimo che canta il Vangelo. Il Graduale, l'Alleluia, il Tratto, la Sequenza e il Vangelo fanno parte del Proprio della S. Messa (che qui non è riportato). Per lettura del Vangelo i fedeli si alzano al saluto del Sacerdote o del Diacono. |
(cum diaconum) (Sacerdos in medio altaris exspectat donec subdiaconus missale in latere Evangelii collocaverit et diaconus librum Evangeliorum in medio altaris deposuerit; deinde incensum imponit et benedicit more solito. Postea diaconus, genuflexus in supremo gradu inclinatus dicit:) D - Munda cor meum, ac lábia mea, omnípotens Deus, qui lábia Isaiae prophétae cálculo mundásti igníto; ita me tua grata miseratióne dignáre mundáre, ut sanctum Evangélium tuum digne váleam nuntiáre. Per Christum Dóminum nostrum. Amen. . . (Diaconus, accipiens librum Evangeliorum de altari, petit benedictionem a sacerdos similiter genuflexus in superiori gradu altaris) D - Iube, Dómne, benedícere. . (Sacerdos dicit:) S - Dóminus sit in corde tuo et in lábiis tuis: ut dígne et competénter annúnties Evangélium suum: in nómine Patris, et Fílii, + et Spíritus Sancti. Amen. . (Diaconus, osculata sacerdotis manu, praecedentibus thuriferario, et duobus acolytis cum candelabris accensis, vadit cum subdiaconum a sinistris ad locum Evangelii, ubi, subdiacono librum tenente, medio inter duo acolytos tenentes candelabra accensa, dicit:) . D - Dóminus vobiscum. . (Fideles surgunt et dicunt:) M - Et cum spíritu tuo. . D - + Sequéntia (vel inítium) sancti Evangélii secúndum… (Diaconus, cum dicit: Sequentia… signat librum in principio Evangelii, et se in frontem, os et pectus: postea ter librum incensat, hoc est, in medio, a dexteris, et a sinistris, et prosequitur Evangelium, iunctis manibus) . (Fideles pariter se signant, et dicunt:) . M - + Glória tibi, Dómine. . (Fideles, finito Evangelio, dicunt:) M - Laus tibi Christe. . (Finito Evangelio subdiaconus defert librum sacerdoti, qui, osculatur principium Evangelii, dicens:) S - Per evangélica dicta deleántur nostra delícta. . (Et sacerdos a diacono ter incensatur) . . (sine diacono) (Sacerdos in medio altaris exspectat donec minister missale in latere Evangelii collocaverit, ibique stans iunctis manibus ante pectum, levatisque ad Deum oculis, et statim demissis, tum profunde inclinatus, dicit secreto:) S - Munda cor meum, ac lábia mea, omnípotens Deus, qui lábia Isaiae prophétae cálculo mundásti igníto; ita me tua grata miseratióne dignáre mundáre, ut sanctum Evangélium tuum digne váleam nuntiáre. Per Christum Dóminum nostrum. Amen. . . S - Iube, Dómne, benedícere. . S - Dóminus sit in corde meo et in lábiis meis: ut dígne et competénter annúntiem Evangélium suum. Amen. . (Sacerdos, quibus dicit, vadit ad librum missalis, ubi stans versus illum, iunctis manibus ante pectus, dicit intellegibili voce:) S - Dóminus vobiscum. . (Fideles surgunt et dicunt:) M - Et cum spíritu tuo. . (Deinde pollice dexterae manus signo crucis signat primo librum super principio Evangelii, quod est lecturus, postea seipsum in fronte, ore, et pectore, dicens:) S - + Sequéntia (vel inítium) sancti Evangélii secúndum… . (Fideles pariter se signant, et dicunt:) . M - + Glória tibi, Dómine. . (Fideles, finito Evangelio, dicunt:) M - Laus tibi Christe. . (Finito Evangelio sacerdos, osculatur principium Evangelii, dicens:) . S - Per evangélica dicta deleántur nostra delícta. |
(col diacono) (Il sacerdote, posto in mezzo all'Altare, aspetta che il suddiacono - o il ministro - ponga il Messale dal lato del Vangelo, e che il diacono còllochi l'Evangeliario in mezzo all'Altare; quindi benedice l'incenso com'è d'uso. Il diacono, genuflesso sul gradino piú alto dell'Altare, dice:) D - Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Cosí sia. . (Il diacono, preso l'Evangeliario dall'Altare, chiede la benedizione al sacerdote, sempre genuflesso sul gradino piú alto dell'Altare) . D - Degnati, o Signore, di benedirmi. . (Il sacerdote dice:) S - Il Signore ti sia nel cuore e sulle labbra, affinché in modo degno e conveniente tu annunzii il suo Vangelo. Nel nome del Padre e del Figlio + e dello Spirito Santo. Cosí sia. . (Il diacono, baciata la mano del sacerdote, e preceduto dal turiferario e da due accoliti con i candelabri accesi, si reca col suddiacono - o col ministro - sulla sinistra del presbiterio, dal lato del Vangelo: qui, mentre il suddiacono - o il ministro - , posto in mezzo ai due accoliti con i candelabri accesi, tiene l'Evangeliario, dice:) D - Il Signore sia con voi. . (I fedeli si alzano e rispondono:) M - E con il tuo spirito. . D - + Séguito (o Inizio) del santo Vangelo secondo … (Il diacono, mentre dice: Séguito…, segna l'Evangeliario all'inizio del Vangelo e sé stesso sulla fronte, sulle labbra e sul petto; quindi incensa tre volte l'Evangeliario: in mezzo, a destra e a sinistra; poi prosegue la lettura o il canto del Vangelo a mani giunte) . (I fedeli si segnano anch'essi, sulla fronte, sulle labbra e sul petto, e rispondono:) M - + Gloria a Te, o Signore. . (Finita la lettura o il canto del Vangelo, i fedeli dicono:) M - Lode a Te, o Cristo. . (Finita la lettura o il canto del Vangelo, il suddiacono - o il ministro - porta l'Evangeliario dal sacerdote, che lo bacia e dice:) S - Per questi evangelici detti siano perdonati i nostri peccati. . (Quindi il diacono incensa per tre volte il sacerdote) . . (senza diacono) (Il sacerdote, posto in mezzo all'Altare, aspetta che il ministro ponga il Messale dal lato del Vangelo, rimanendo lí, congiunge le mani sul petto, alza gli occhi a Dio e, riabbassandoli, profondamente inchinato, a voce bassa dice:) S - Mondami il cuore e le labbra, o Dio onnipotente, che mondasti con acceso carbone le labbra del profeta Isaia; con la tua benigna misericordia degnati di mondarmi in modo che io possa annunziare degnamente il tuo santo Vangelo. Per il Cristo nostro Signore. Cosí sia. . S - Degnati, o Signore, di benedirmi. . S - Il Signore mi sia nel cuore e sulle labbra: affinché in un modo degno e conveniente io annunzii il suo Vangelo. Cosí sia. . (Detto questo, il sacerdote va al Messale e, rimanendovi rivolto, dice a voce alta:) S - Il Signore sia con voi. . (I fedeli si alzano e rispondono:) M - E con il tuo spirito. . (Quindi il sacerdote, col pollice della mano destra, traccia un segno di croce, prima sul Messale, all'inizio del Vangelo che si deve leggere, poi su sé stesso: sulla fronte, sulle labbra e sul petto, dicendo:) S - + Séguito (o Inizio) del santo Vangelo secondo … . (I fedeli si segnano anch'essi, sulla fronte, sulle labbra e sul petto, e rispondono:) M - + Gloria a Te, o Signore. . (Finita la lettura o il canto del Vangelo, i fedeli dicono:) M - Lode a Te, o Cristo. . (Finita la lettura o il canto del Vangelo, il sacerdote bacia il Messale all'inizio del Vangelo e dice:) S - Per questi evangelici detti siano perdonati i nostri peccati. |
Omelia
Ultimata la lettura o il canto del Vangelo, il
Sacerdote si reca sul pulpito o all'ambone per effettuare l'Omelia,
la quale verterà sui passi della sacra Scrittura appena letti. Prima di offrire sulla Croce il suo Sacrificio
per la Redenzione degli uomini, |
I Catecúmeni, non essendo ancora battezzati, non erano
dei veri discepoli di nostro Signore Gesú Cristo;
quindi non potevano essere ammessi alla seconda parte
della S. Messa: che è composta
dalla récita o dal canto del Simbolo degli Apostoli: il Credo,
e dalla celebrazione dei Santi Misteri: il Sacrificio.
Non essendo ancora veri discepoli di Cristo, non potevano
pronunciare la professione di Fede: il Credo,
e non potevano assistere al rinnovamento del Sacrificio
della Croce.
Dopo la "Predica" essi si allontanavano e
uscivano dalla Chiesa.
I fedeli si disponevano col raccoglimento ad assistere
degnamente alla riattualizzazione del Sacrificio della Croce
e al mistero terribile della manifestazione del Figlio di
Dio che si presenta in ogni S. Messa, con la Transustanziazione,
in Corpo, Sangue, Anima e Divinità, sotto le specie del
Pane e del Vino consacrati per mezzo del sacerdote che agisce come alter
Christus.
Nella seconda parte della S. Messa ha termine la
comprensione razionale dei fedeli, ed essi si accingono ad assistere in assoluto
silenzio
al Mistero imperscrutabile della Fede: reverenti, muti,
intimoriti e sottomessi;
mentre si schiudono le porte dei Cieli e la Chiesa
Trionfante, con la Chiesa Purgante, partecipano alla Sacra Liturgia
della Chiesa Militante e Orante insieme a tutte le Schiere
dei nove Cori Angelici;
poiché la Sacra Liturgia della S. Chiesa è tutt'uno
con la Sacra Liturgia celeste perché si canti in eterno la Gloria
dell'Altissimo.